La scissione mediante scorporo è un’operazione innovativa attraverso la quale una società assegna parte del proprio patrimonio a una o più società di nuova costituzione e a sé stessa le relative azioni o quote, continuando la propria attività. Un utile strumento per chi vuole costituire una holding e blindare tutto o una parte del patrimonio aziendale.
La scissione mediante scorporo è un’operazione molto appetibile per le aziende che vogliono avviare un’efficiente riorganizzazione societaria finalizzata alla protezione del patrimonio. Uno strumento che si aggiunge alla scissione ordinaria, al conferimento o alla fusione.
La procedura “scissione scorporo” prevede che una società trasferisce i propri beni in un’azienda di nuova costituzione ricevendo in cambio una partecipazione. Dunque, le partecipazioni non vengono trasferite ai soci.
La scissione, scorporativa come tutte le operazioni di straordinarie, ha vantaggi e scantaggi.
Tra i vantaggi abbiamo:
- Flessibilità: permette di separare rami aziendali diversi senza doverli liquidare.
- Risparmio fiscale: in alcuni casi può comportare un risparmio d’imposte rispetto ad altre operazioni societarie.
- Pianificazione strategica: utile per riorganizzare il gruppo societario o per concentrare l’attività su specifici settori di mercato.
Tra gli svantaggi, invece, troviamo:
- Complessità: l’operazione richiede un iter procedurale complesso e la consulenza di professionisti esperti.
- Tempistiche: la scissione mediante scorporo può richiedere tempi lunghi per essere completata.
L’obiettivo principale della scissione mediante scorporo è quello di tutelare il patrimonio. Infatti, potrebbe essere un valido strumento per separare tutti i beni immobiliari dalla società operativa (ciò che svolge l’attività commerciale, ad esempio) riducendo così ogni possibile rischio imprenditoriale.
Per tale motivo, viene vista come un’operazione molto valida per creare, ad esempio, una:
- holding di famiglia, capogruppo che detiene le società operative;
- sub-holding, società holding che si inserisce tra la holding di famiglia e le società operative.
In entrambi i casi, però, la società scissa (che trasferisce il patrimonio alla beneficiaria) deve mantenere ugualmente una porzione di bene (seppur minima) per rispondere al principio della “continuità dell’attività”.
Dunque, un’arma in più per le imprese che decidono di effettuare una riorganizzazione; e una soluzione alternativa per gli imprenditori lungimiranti che hanno come obiettivo, oltre quello generare profitto, anche quello di tutelare il patrimonio aziendale e immobiliare.