Il lavoro è cambiato. Anche per le professioni legate al tema fiscale e per gli studi di commercialisti. Colpa del Covid? Non solo, perché la pandemia e il conseguente stato di emergenza hanno sì complicato il mondo del lavoro, ma senza dubbio si tratta di un’evoluzione ‘naturale’, per così dire, del ruolo del commercialista. Non più un semplice professionista ma un consulente a tutto tondo. Proprio come spiega Matteo Zappa, esperto in materia contrattualistica, di diritto del lavoro e di diritto sindacale di Studio Commercialisti Associati Fiammarelli & Partners. “Il consulente non è più visto come il problem solving legato a una questione contingente ma come un collaboratore nella definizione delle più ampie strategie aziendali”

Dottor Zappa, quali studi ha fatto? 

Liceo scientifico e facoltà di Giurisprudenza”.

Qual è la sua esperienza professionale? 

“Subito dopo la laurea, ho iniziato a lavorare come funzionario del servizio sindacale di Apimilano (Associazione Piccole e Medie Imprese). Dopo l’esperienza associativa ho iniziato la mia collaborazione con studi professionali come consulente aziendale e responsabile di ufficio paghe e amministrazione del personale. Lavoro in questo settore da oltre 20 anni”.

Perché ha scelto questa specializzazione?

“Mi sono laureato con una tesi in diritto sindacale e mi sono lasciato affascinare dalla possibilità di poter lavorare da subito in un settore di mio interesse. La normativa in materia di lavoro è da sempre una delle più dinamiche perché influenzata dalle evoluzioni sociali del nostro Paese. Mi piaceva e mi piace tuttora l’idea di dover essere costantemente aggiornato per poter svolgere al meglio il mio ruolo professionale”.

Cosa deve aspettarsi un cliente dal suo lavoro?

“Soprattutto competenza tecnica ed esperienza. Cerco sempre di essere chiaro e semplice nell’esposizione delle diverse problematiche. Lavorare in uno studio dove sono presenti differenti professionalità mi dà inoltre la possibilità di avere un approccio multidisciplinare alle necessità del cliente”.

Come è cambiato il lavoro negli ultimi anni?

“Sono cambiate in maniera radicale le esigenze dei clienti. Sempre più spesso le aziende hanno necessità di programmare e valutare con congruo anticipo eventuali opzioni operative e non c’è dubbio che la gestione del personale dipendente sia una delle tematiche normalmente considerate più spinose da qui la necessità di espandere le proprie competenze anche su altre tematiche quali sicurezza, previdenza, sistemi di sicurezza sociale”.

Come sarà il futuro del lavoro?

“Positivo. A patto di riuscire a mantenere il passo con le nuove tecnologie e con i nuovi scenari sociali che il futuro ci riserverà”.

Un aspetto appassionante della sua professione?

“Come già detto, la necessità di coniugare quotidianamente lavoro e studio per mantenere alti standard professionali. Negli ultimi anni ho inoltre approfondito le tematiche della previdenza individuale avventurandomi nel variegato e molto spesso oscuro mondo delle prestazioni pensionistiche”.

Il lato più difficile del lavoro?

“Molto spesso, anche se può sembrare strano, le difficoltà maggiori derivano dal contrasto tra quanto indica una norma, una circolare o un provvedimento in generale e quello che su quell’ stesso argomento il mio interlocutore ha appreso da giornali, TV, internet e conoscenti. Non parlo di vere e proprie fake news ma di una pluralità di fonti che spesso portano a disinformazione o informazioni non completamente corrette”.

Quali sono le sue passioni?

“Lettura, musica, giardinaggio e camminate all’aria aperta”.

Un sogno nel cassetto?

“Vivere vicino al mare, molto vicino al mare”.

 

Studio Commercialisti Associati Fiammarelli & Partners a Vigevano.

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