Le aziende italiane sono tra le prime in Europa a utilizzare il commercio elettronico, in modo addirittura più netto che in passato.
Imprenditori vitali e ambiziosi, di quelli che pagano almeno 10 stipendi ad altrettanti dipendenti, sono presenti in modo sempre più grande sulle piattaforme web organizzate per vendere beni e servizi. Nel 2020, ben 64 nostre aziende ogni 100 avevano aperto un negozio, una finestra, un account sulle piattaforme di Internet (da Amazon a eBay, per fare solo due esempi) per andare a caccia di nuovi clienti.
Il Garante delle Comunicazioni (l’AgCom) è torna ad assegnarci la medaglia d’oro in Europa. La Germania, per esempio, è solo seconda con il 54% delle imprese presenti in Rete per vendere. La Spagna è terza, a quota 44%. L’Italia addirittura surclassa la Francia, quarta in questa speciale classifica. Tre altri dati colpiscono l’AgCom:
– da un anno all’altro, le aziende web italiane sono cresciute del 3,6% consolidando così il nostro primato europeo;
– il 23% di questi imprenditori non ha un negozio fisico, dunque vende solo e soltanto grazie alla Rete;
– la quasi totalità delle aziende con oltre 10 addetti – e di tre specifici settori – vende via Internet. Parliamo dei settori della ristorazione, dell’accoglienza alberghiera, delle attività immobiliari, dove il quasi 100% dei soggetti offre beni o servizi da canali digitali (piattaforme, siti propri, app proprie).
Questa crescita degli imprenditori sul web ha radici lontane. Comincia a manifestarsi già nel 2016 per rafforzarsi nel 2020. Tutto questo prende forma, dunque, prima ancora della pandemia. Il Covid 19, pronostica l’AgCom, avrà spinto decine di migliaia di altre aziende italiane verso gli store digitali.
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